Non riesco a crederci, sono riuscito a finire un conto alla rovescia senza scatenare la furia della natura. Nessun maremoto o ciclone, solo calma piatta. Senza accorgermene ho compiuto 24 anni… sulla carta ovviamente. C’è sempre gente pronta a darmi del minorenne e, diciamocelo, se alle volte è fastidioso, spesso lusinga. Chissà se a 80 anni ci sarà qualcuno che me ne darà 40!
E’ strano però. Ogni volta che penso al mio compleanno mi viene in mente “La Signora in Giallo”. Va bene, detto così sembra una cosa strana e al limite della psicosi; la verità è che il compleanno a cui sono più legato risale a 10, 11 anni fa. Lo festeggiai nel paese di mia nonna, dove andavo sempre in estate e in cui mi ritrovavo, a giugno, con i miei amici. Amici che sono poi cresciuti e che ho perso di vista, ma questa è un’altra storia (cit.).
Il paese era per me un enorme parco giochi. Le stradine tortuose non erano che sentieri inesplorati; i vicoli stretti e bui, più simili a tunnel che a vie, erano rifugi contro i demoni che cacciavo col mio gruppo; le casette di legno e di pietra che affollavano la vista erano il nostro accampamento, dove affilavamo le armi e accendevamo falò. Ho vissuto molte avventure da piccolo in quel paese. Avventure che ho poi messo su carta, altre meno fortunate in cui mi ruppi un piede o mi sbucciai un ginocchio. Ma quando si è bambini, non è facile imparare dai propri errori. Ferite e tagli sono solo incidenti di percorso, subito rimossi. Ed ecco quindi che si riprende la corsa tra le case arroccate, tra le stradine incerte che curvano all’improvviso costeggiando un dirupo. Dirupo in cui si gettano le carcasse dei demoni e in cui festeggiare la vittoria. Si scartano infine i panini e si brinda col succo di frutta, a conclusione di una giornata ricchissima di avvenimenti.
Voi direte: cosa c’entra tutto questo con “La Signora in Giallo”? Ne parlai anche un’altra volta mi sembra. A casa di nonna non mancavano mai manicaretti e caramelle, libertà e divertimento. Ma c’era una sola regola: quando andava in onda Jessica Fletcher doveva scendere un religioso silenzio. Mia nonna ne andava matta. Quindi anch’io presi l’abitudine di vedere questo strano telefilm e contagiai anche i miei amici a dire il vero! Era tutto un toto-killer: chi è l’assassino? Come ha fatto? Che arma ha usato? Hai visto che la cravatta che indossa ora è diversa? Secondo te è lui? Sì, anche secondo me!
E il giorno del mio compleanno non fece differenza. Guardammo tutti assieme “La Signora in Giallo”, indovinai l’assassino, e ci mettemmo poi a mangiare. Ricordo che la torta era buonissima, così come l’atmosfera che si respirava. Nessuna ipocrisia né coltellate alle spalle, nessuna maschera sul viso; nessuno che tentava di essere ciò che non era. Sì, perché da bambini conta solo l’ingenuità, la purezza. Tanto più si è spontanei, tanto più si è felici.
Grazie Marco =)
Auguriiiii Lucaaaaa!!! XD
(scusa il ritardo ma ti assicuro che è per una ragione
piuttosto..ehm..”ingombrante” che non mi sono potuta
collegare..ti spiego nel tuo post più recente^^”)
Grazie per gli auguri! =)
Auguri! Peccato che non si possono tirare le orecchie via internet XD