Tesi su Anne Rice

blood-annyCome persino mia nonna sa, sto scrivendo la tesi su Anne Rice. Credevo fosse una passeggiata, ma ovviamente mi sbagliavo! Sì, perché ho deciso di parlare del suo rapporto con la fede e della numerologia che attraversa un po’ tutti i suoi romanzi. 12 romanzi in tutto, non uno di più, non uno di meno. La Regina non ha voluto scriverne un tredicesimo e nello stesso “Memnoch il Diavolo”, parla dei 12, perfetti libri di Wynken de Wilde, personaggio storico da lei inventato.

A questo aggiungete poi una marea di testi da consultare sui primi casi di vampirismo-porfiria e avrete una perfetta immagine delle scartoffie che mi sommergono. C’è da dire però che è divertente! Ho letto tantissimo sui nightwalkers, ma non riesco mai a saziarmi. Se si escludono esempi imbarazzanti come quello di Lisa J. Smith, il panorama editoriale offre di tutto. Dai vampiri romantici ai vampiri maledetti, dai vampiri meditabondi ai vampiri guerrieri; un caleidoscopio di forme e colori differenti, che sarebbe impossibile analizzare per intero.

Motivo per cui mi sono concentrato solo sui “mostri sacri” del genere, come Stoker, Le Fanu, Polidori, Byron… e ovviamente lei, Anne Rice. Tra l’altro ci scriviamo spesso, ogni tanto le mando qualche domanda a cui risponde con estrema gentilezza. Da vera Regina, professionista, Scrittrice. E dire che all’inizio pensavo mi avrebbe snobbato. Un’autrice come lei è merce rara, una che si prende la briga di rispondere ad ogni singola lettera.

Rice a parte, sto analizzando anche il personaggio di Vlad Tepes, la sua figura di “Cavaliere del Drago”, la sua biografia. Stoker ha in qualche modo alterato la realtà, aggiungendo elementi comodi ed eliminando invece quelli scomodi, in conflitto con la trama del suo “Dracula”. Anche questo è interessante, come tutto del resto.

Ora non mi resta che leggere i tremila saggi rimasti sul vampirismo e sul romanzo gotico. Testi online e cartacei. Ovviamente alcuni me li ha forniti la prof, visto che qui non esiste più una biblioteca. Peccato, mi sarebbe piaciuto chiudermi per ore in quel bellissimo edificio classico, in completo silenzio. Bei ricordi.

PS: Ah, ovviamente “Blood” è mio! Sono riuscito a recuperarlo due giorni prima dell’uscita. Eh sì, sono raccomandato!

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