Ieri sera, a Castel del Monte, si è tenuta l’annuale Notte delle Streghe, edizione XV. Il sito così riporta:
“Qui un tempo non lontano si credeva alle streghe, e ce ne sono che ci credono ancora. Quando una creatura si ammalava e il medico non ci capiva nulla e non c’era medicina per guarirla, subito si sospettava che le streghe di notte se la succhiavano. E stupidamente si credeva che le streghe entravano nella casa dal buco della chiave o dal tetto. I parenti, gli amici e i vicini, tenevano subito consiglio, e si deliberava che bisognava fare il giro del paese di notte e passare sotto sette sporti. Il giro si faceva verso la mezzanotte quando le vie erano deserte, e la comare del battesimo doveva portare in braccio la creatura seguita da altre donne tutte in silenzio e, se pure si incontrava qualcuno non si doveva fare una parola, con tutto questo credevano di allontanare le streghe e far guarire la creatura. Si faceva anche in altro modo, si vegliava la creatura per otto o dieci notti, nell’ultima notte anche ad ora tarda si prendevano panni della creatura, si andava fuori dal paese dove due strade si incrociavano, e li si mettevano i panni sopra un pezzo di legno, si battevano fortemente e poi si bruciavano. Qualche volta capitava che la creatura si guariva, e si rafforzava la credenza nelle streghe..”
Non ero mai stato a Castel del Monte e dire che dista solo una quarantina di minuti dall’Aquila. Sconsiglio il viaggio però a chi, come me, soffre il mal d’auto. Ci sono infatti circa un milione di curve e miliardi di tornanti! Una volta su però, lo spettacolo è grandioso. Il paese sembra uscito da una fiaba, con le casette bianche e arroccate, i tanti archi, l’acciottolato, le piazze… insomma, un piccolo paradiso. E proprio nelle piazze e nei vicoli si tenevano le rappresentazioni dei “Sette Sporti”. La gente del posto interpretava scene tratte dai racconti del passato, quando le streghe affollavano Castel del Monte e si nutrivano dei bambini.
Immagini inquietanti a parte, è stata davvero una nottata interessante. Ho scoperto parecchi dettagli interessanti, accorgimenti che le donne del posto seguivano per non far entrare le streghe in casa propria (cosa poggiare una scopa dietro la porta; se la strega entrava e la vedeva era costretta a contare tutti i pelucchi e a ricominciare daccapo se perdeva il conto). Lo spettacolo finale è stato sorprendente, la cacciata delle streghe con le donne del posto che danzavano armate di bastone.
Il tour è cominciato all’1 ed è finito alle 3:00 più o meno, quindi immaginate quanta vivacità ho al momento. Vi consiglio però di farci un salto, il prossimo anno. Non ve ne pentirete! 😉
Mettere la scopa dietro la porta è un particolare che conosco anch’io, le vecchiette del mio paese ancora ne parlano. Come non incrociare le gambe quando si parla di streghe recitando una formuletta in dialetto.
Che dire Luca anche allora che non esisteva internet il mondo, in alcune cose era globalizzato…non sarà stata vera stregoneria! 🙂
Il non incrociare le gambe mi è nuovo! Prendo subito nota! 😀