Il tempo passa, ma questa non è di certo una novità. Anzi, credo sia una delle verità più banali del mondo. Eppure oggi, realizzare cosa si nasconde dietro un pensiero così semplice, è stato come cadere dalle nuvole. Ero al telefono con mia nipote, che ha dieci anni, e ci siamo messi a parlare di cartoni animati. Lei ha scuola fino alle 16:00, dice, e quindi può vedere solo Sailor Moon. Io le ho chiesto subito se le piace e lei mi ha risposto: è come le Winx.

Il manga-nerd che c’è in me, un po’ appannato a dire il vero, avrebbe voluto cominciare un discorso sul plagio dei disegnatori italiani e su quanto Sailor Moon abbia cambiato il mondo dell’animazione giapponese, ma qualcosa gli ha fatto cambiare idea. I bambini e i ragazzi di oggi a stento sanno cosa sia un vero anime. Io sono cresciuto con Holly e Benji, Mila e Shiro, Lady Oscar, Dragon Ball, Sailor Moon, loro invece con Il Mondo di Patty (che personalmente detesto) e altra roba very dimenticabile.

Per farla breve: mi sono sentito vecchio. Dopotutto ho solo 25 anni (anche se dico sempre di averne 20 o 18 e la gente ci crede) e l’età della pensione è ancora lontana. Ma rispetto alla mia nipotina sembro il nonno di Heidi. Le persone si ricordano a stento la cultura degli anni ’90, ne parlano come se risalisse al Paleolitico. E dire che è roba di dieci anni fa.

Come si è chiusa la telefonata con mia nipote? Ovviamente mi ha chiesto di regalarle lo zaino e l’astuccio di Sailor Moon.