Argomento delicato. Molto delicato. Quando si parla di forum di scrittura si rischia sempre di generalizzare troppo (o troppo poco, a seconda dei casi). Ma la verità è che mi sono spesso interrogato sulla loro presunta utilità. Prima di arrivare alla pubblicazione ne avevo bazzicati un paio, senza mai registrarmi o commentare. Spulciavo tra le “guide per scrivere bene”, tra le esperienze di persone più mature di me. Eppure le informazioni più interessanti le ho trovate qui.
Questo per dire che si tratta di percorsi soggettivi, legati al genere che si vuole trattare ma soprattutto ai propri obiettivi. All’epoca ero solamente curioso, di sicuro non aspiravo alla pubblicazione. Fortuna che non mi sono mai soffermato a lungo su quei due forum, altrimenti ne avrei viste delle belle.
Sì, perché i forum di scrittura sono spesso ricettacoli di invidia e ipocrisie. Trovi sempre l’aspirante scrittore Mr. Red che preferirebbe farsi amputare un braccio piuttosto che pubblicare con Mondadori – quando invece darebbe anche le gambe e la testa; o lo snob Mr. Perfezione che tutto cerca meno che la pubblicazione – quando invece il suo manoscritto è stato rifiutato decine di volte. Persone diverse, accomunate non tanto dalla passione per la scrittura, quanto dalla voglia di arrivare.
Cosa si trova davanti l’aspirante scrittore, quando cerca su google “Forum di Scrittura”? Magari si iscrive, sistema per bene il suo profilo, si presenta nella giusta sezione e si immerge in quel mondo nuovo. All’inizio segue con interesse le varie discussioni, legge avidamente le esperienze di chi lo ha preceduto. Ma quasi tutte si concludono con: gli editori snobbano gli esordienti. Per pubblicare bisogna essere raccomandati, avere un parente in politica, speculare sulle tragedie. Il che è vero in alcune occasioni, ma non sempre.
Peccato che non venga specificato da nessuna parte. Così, l’aspirante scrittore, per forza di cose, inizia a demoralizzarsi. Pensa che non sarà mai in grado di raggiungere i livelli di Mr. Red, figurarsi la precisione stilistica di Mr. Perfettino. E’ un fallito, un idiota, un illuso. Dovrebbe darsi all’ippica, ammesso che prendano gente inutile come lui. Come potrebbe sapere che Mr. Red non è in grado di scrivere una storia decente? O che dietro la bravura di Mr. Perfettino si celi una totale mancanza di idee?
E qui sorge il problema, quello di generalizzare troppo. Non tutti i forum di scrittura sono così. Non tutti danno addosso al primo arrivato, all’aspirante scrittore in cerca di informazioni valide o allo scrittore emergente che non sa niente di case editrici e contratti ma che vorrebbe solo avere spiegazioni.
Nei veri forum di scrittura ci si confronta, si cerca di migliorare. Non si giustifica il fallimento con miseri mezzucci dialettici, tanto meno con spavalderie semantiche. In questi forum si bada alla forma ma anche al contenuto, si riconosce la validità dei romanzi a prescindere da chi li ha scritti. Si riconosce la bravura a un sedicenne così come a un trentenne. Non si cova invidia, ma sana competizione. Non viene scoraggiato l’ultimo arrivato, ma aiutato a trovare la sua strada con guide agli editori e consigli pratici.
Utopia? Io non credo. Basta saper cercare bene, non limitarsi ai primi risultati, a quelle comunità che vantano migliaia di iscritti frustrati. Che poi, come ho già detto, non bisogna generalizzare. Anche tra le mele marce c’è chi ha voglia di mettersi in gioco, solo che spesso ha paura di parlare a voce alta. Dopotutto fa parte di una grande community e nelle grandi community le mosche bianche hanno vita breve.
Ma il povero aspirante scrittore, come potrebbe saperlo?
Che opinioni belle ed interessanti. Io sono uno scrittore…passate a trovarmi?
Concordo con la conclusione che non si può generalizzare. Sinceramente non frequento più forum di scrittura da tempi immemori. Il mio interesse per queste comunità è bruciato assieme ai flame in cui mi sono imbattuto o quelli che ho involontariamente scatenato (in genere su questi forum c’è gente molto suscettibile).
La triste realtà è che nessuno può dirti come pubblicare e chi ce l’ha fatta non è in grado di raccontare con onestà la sua esperienza al 100% (siamo sinceri dai) perché ogni caso nasconde insidie e meccaniche editoriali che devono rimanere nascoste soprattutto per volere dell’editore e perché se rivelate non sempre verrebbero capite da chi non ha familiarità con mostri come il marketing, le clausole contrattuali e le insidie della promozione. La scrittura è un mestiere solitario, devi imparare le regole, studiare e leggere ma quando sei di fronte alla pagina bianca non c’è comunità che tenga, sei solo tu e le parole.
Fabio, hai perfettamente ragione, specie quando dici che alle volte ci sono dei meccanismi occulti che devono rimanere tali. Nel mio caso, per fortuna aggiungerei, è stato tutto abbastanza semplice. Invio, attesa, risposta. Però col tempo ho imparato che è più un’eccezione che la regola.