Avatar di James Cameron

avatarSono andato a vederlo venerdì con una ventina di amici (una fila intera), dopo aver prenotato una settimana prima. La sala era strapiena, gente che urlava perché le prenotazioni telefoniche non erano state registrate e ragazzi appostati accanto al banco, pronti a rimpiazzare chi aveva deciso all’ultimo momento di stare a casa.

Scenario apocalittico a parte, il film ci ha convinto tutti. Complessivamente almeno. Per tutta la durata del film (tre ore che non si sentono per niente) abbiamo quasi smesso di respirare. All’inizio è stato difficile abituarsi al 3d, gli occhialini facevano quasi male tanto era pieno lo schermo. Ci siamo abituati dopo una decina di minuti, che ve lo dico a fare. Si tratta di un film spettacolare, che riesce ad entusiasmare e a commuovere, proprio come accadde per Titanic. E dire che sulla carta mi convinceva ben poco.

Presi singolarmente, i singoli elementi hanno davvero poco di originale. La sceneggiatura ha pochi guizzi creativi (la trama può riassumersi in: Pocahontas. Cattivo diventa buono e combatte contro i suoi ex compagni di viaggio), ma visivamente… un capolavoro. Le immagini sono piene, vivide, talmente dettagliate da far venire il mal di testa. Peccato appunto per la sceneggiatura, davvero piatta. Il mondo è caratterizzato da creature stravaganti, ma per il resto non è altro che un’enorme giungla con delle montagne fluttuanti; lo stesso popolo alieno somiglia a uomini alti 4 metri e dalla pelle blu.

Ma non è questo il punto. Il punto è il messaggio, ciò che Cameron ha voluto comunicare. Tematiche ecologiche a parte, io ho interpretato l’intero film come una lunga epopea sul genere umano. Diffidenza e odio cedono il passo a solidarietà e compassione, ad una consapevolezza più alta di se stessi, che va al di là del semplice colore della pelle o dei connotati fisici più in generale. E’ strano poi che nel 2010 ci si riesca ancora ad emozionare davanti a questo. Non viviamo forse nell’era della disillusione? Nell’era dei disastri climatici, della violenza e dello sterminio? Come mai allora tutti quelli che sono usciti dalla sala avevano gli occhi lucidi, anche quelli che si sforzavano invano di nasconderlo?

Un film che fa riflettere ma che forse, tra pochi anni, risulterà poco attuale. Il suo punto di forza dopotutto è l’aspetto visivo e con i passi in avanti che si stanno facendo negli ultimi tempi, le cose tendono a cambiare rapidamente. Quindi affrettatevi a vederlo, rigorosamente in 3d =)

Voto: 9/10

14 Comments

  1. Non so come una persona che si proclami “scrittore” possa apprezzare un film come avatar, malloppone unico di contenuti scopiazzati. Come può un film cosi prevedibile essere apprezzato? L’ho visto e non c’è stata una sola scena in cui non sapessi in anticipo cosa sarebbe successo a quella dopo.

    p.s. per quel che riguarda la recensione di Gamberetta, se un libro è stilisticamente indecente, non si può pretendere che il lettore arrivi fino alla fine. Il fatto che lei abbia letto 150 pagine è solo da ammirare, rappresenta uno sforzo per il bene della cronaca.

    Se vuoi scrivere, e se davvero vuoi costruire una carriera su questa tua passione, allora studia. Non all’università, sia ben chiaro, Lettere e Filosofia non è una facoltà che automaticamente ti insegna come scrivere un libro.
    Fai un corso di sceneggiatura, di scrittura creativa, di giornalismo piuttosto.
    Investi dei soldi e migliorati, e magari lascia perdere generi triti e ritriti nei quali è gia stato mostrato TUTTO. Dungeons e dragons e warcraft non sono una fonte di ispirazione, ne trovate geniali. Sono mode e sono sulla bocca di tutti: se non ti separi dagli standard a cui tutti sono abituati ( e di cui siamo anche un po stufi) non sarai mai originale.

  2. Gianluca, io infatti ho parlato di impatto visivo senza precedenti. Ho scritto:

    Presi singolarmente, i singoli elementi hanno davvero poco di originale. La sceneggiatura ha pochi guizzi creativi (la trama può riassumersi in: Pocahontas. Cattivo diventa buono e combatte contro i suoi ex compagni di viaggio), ma visivamente… un capolavoro.

    PS: Se avessi letto il romanzo, sapresti che di warcraft e D&D c’è poco e niente. Come potrei ispirarmi a qualcosa che conosco appena?

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