Mi sento molto nostalgico in questi giorni. Non so bene perché, ma è come se la consapevolezza mi avesse raggiunto all’improvviso. Sette mesi. Sono sette mesi che non dormo più a casa mia, che non vado più a passeggiare con Lucky al parco, che non vado a fare compere nei negozi del centro. Una vita. Ma la cosa strana è che, se mi venisse data la possibilità di tornare indietro, non accetterei. Tra pochi mesi ancora la zona dove si trova casa mia verrà riaperta; già oggi si possono vedere i primi negozi che hanno riaperto, il barbiere dietro l’angolo, la fruttivendola sempre sorridente, il bar col cappuccino delle otto sempre pronto.
Credo di essere cambiato io. Quell’immobilità non mi appartiene più, è una routine che sono stato costretto a rinnegare. Mi sento più indipendente, meno legato agli schemi famigliari che mi fanno sentire protetto. La protezione la cerco in me stesso e non negli altri. Una cosa che ho imparato infatti è che ogni persona, prima o poi, finisce col deluderti. Delusioni grandi o piccole, poco importa, sempre di delusioni si parla alla fin fine.
Si alza quindi lo scudo e si ricerca la pace interna. Parole vuote all’apparenza, ma che per me significano molto. Mi sento pronto ad affrontare qualsiasi sfida, ho aperto gli occhi e non intendo richiuderli di nuovo. Lo noto anche dalla foga con cui mi sto buttando nello studio, come se volessi finire al più presto l’università per migrare altrove. La mia città non è più il mio luogo di pace. Sono io il mio luogo di pace e ovunque vado posso stare tranquillo. Che sia Roma, Milano o Palermo, poco importa.
E’ una sensazione fantastica, mai provata prima. Le sfide un tempo spaventose sono ora attraenti. Probabilmente sbatterò la testa tremila volte, il mio carattere cambierà ancora e ancora, ma accetterò lo stesso la sfida. Oh, certo che l’accetterò!
sei cresciuto, bravo! mi piace leggere del tuo entusiasmo realista 😀
Grazie Laura. Spero sia la volta buona =)
bravo il nostro ragazzo!
ps ma come ha osato la Canavan a trasformarmi in una sguattera!!!
l’esercito ora lo mando a lei grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
Nu, la Canavan non si tocca! Per il primo volume sì, ma gli altri son stupendi XD
Nostalgia … crudele, ma inseparabile, amica. Quanto noiosa sarebbe, altrimenti, la vita senza di lei? Molto, troppo. Ecco perchè c’è e ci sarà per sempre.
Vedo, con infinito piacere, che l’esercito, di cui sono fondatore, sebbene non abbia molti componenti, viene mandato a destra e manca! SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
SANGUE; FINALMENTE!!!!!!!!!!! Certo che detto da uno pigro come me è a dir poco esilarante … mi ci vedo proprio!
Fiatone, faccia paonazza. -Vai avanti tu, ti raggiungo subito!-
Certo che la Canavan è straordinaria! E non sono d’accordo, anche il primo libro è fantastico. È il genere che piace a me perché la magia non viene trattata come un fenomo da circo, e poi hai notato? Non c’è nulla di casuale in quel libro, tutto viene ripreso successivamente. Solo che Iri sarebbe stato un nome più adatto per uno come Akkarin muahahahahah (sono a metà del terzo volume, quindi non spoilerare XD)
Vero, la trama è intricata abbastanza e descritta benissimo. Sulla magia sono un po’ meno d’accordo: quella nera è dettagliatissima, quella normale invece fa molto “dragon ball”, non ha una vera e propria spiegazione. Fortuna però che non è il perno delle vicende!