La Censura di Matrix

Non parlo mai di politica, anche perché la trovo snervante. Mi informo quanto basta per non cadere dalle nuvole quando vengono pronunciati nomi altisonanti come Mr. A o Mr. B. Ma quello che è accaduto ieri a Matrix ha dell’incredibile e non intendo tacere. Chi ha visto la “trasmissione” di canale 5 sa che erano presenti le Amiche per l’Abruzzo, le cantanti che lo scorso anno hanno tenuto un concerto a San Siro, i cui proventi – 1 milione di euro – sono stati donati proprio ieri a L’Aquila. Al di là del fenomeno in sé, la cosa che ha fatto riflettere credo tutti gli spettatori, è stata la censura del presentatore Vinci. Gianna Nannini – sempre sia lodata – ha infatti accennato alla protesta della settimana scorsa, quando gli aquilani sono scesi in strada in ventimila contro il rimborso delle tasse voluto dal governo. Per chi non lo sapesse, negli altri paesi/città/regioni colpiti dal sisma, le tasse sono state richieste dopo decine di anni; a L’Aquila le cose vanno diversamente però, con un governo ai ferri corti che vuole i soldi adesso, fregandosene del commercio che è praticamente inesistente, o dei lavori di ricostruzione che procedono a tentoni.

Si è infatti costruita una città parallela a L’Aquila, con interi, nuovi quartieri e centri commerciali. Un ragazzo qualunque non ha più la libertà di dire “vado a fare una passeggiata”, perché è praticamente impossibile. Si esce solo per andare a mangiare, a bere, a comprare o a vedere un film. Fine. Secondo voi questa è vita? Per il governo sì a quanto pare, vista la pubblicità positiva che si sta facendo sul NULLA.

Stenderei poi un velo pietoso sul sindaco Massimo Cialente, che ha blaterato cose insensate in tutti i suoi interventi, salvo poi riprendersi sul finale; alla domanda della Mannoia “perché ricostruire una scuola nel centro storico-zona rossa quando si potrebbero usare gli stessi soldi per costruirne una nuova altrove?” ha risposto infatti “noi aquilani vogliamo che il centro storico riapra, è l’unico punto di aggregazione possibile ora che ci sono solo centri commerciali e quartieri fatiscenti”.

Che dire? Speriamo che questa soap opera finisca al più presto.

8 Comments

  1. Purtroppo voi aquilani siete un “problema brillantemente risolto” dal governo, e in quanto tale apparirete in tutte le televisioni nazionali.
    La soap finirà solo quando gli italiani si risveglieranno dal lungo sonno e cominceranno a farsi e fare domande.

  2. Lele, prima di tutto lasciami dire che il tuo commento è abbastanza off topic, considerato l’argomento del post odierno. Un argomento serio, drammatico oserei dire.

    Detto questo ti rispondo subito: sì, ho letto quella recensione e ho già risposto punto per punto, accettando le critiche e rispondendo a quelle frasi che, estrapolate dal contesto, avevano perso inevitabilmente di senso. Sei liberissimo di non comprare il romanzo o di comprarlo e bruciarlo o di bruciarlo direttamente nella libreria. Qui nessuno obbliga nessuno! ^^’

    PS: Si impara sempre dai propri errori, specie se gli errori in questione risalgono a due anni fa.

  3. Questo succede ogni volta che una persona è informata sui fatti *personalmente*. Pensa quanta altra censura c’è in giro di cui non ci accorgiamo. (E già quella di cui ci accorgiamo è sufficiente a farmi vomitare un giorno sì e l’altro pure.)

    Questo Paese o si sveglia o s’affossa da solo.
    La gente è stufa, ma per svariati motivi fa molto poco per contrastare l’andazzo. Solo chi, come voi poveri aquilani, ha perso una casa e amici e parenti a causa di un terremoto, organizza proteste *esplicite* e *pubbliche*.
    Dobbiamo arrivare alle tragedie, in Italia, per darci una mossa?

    Sono in procinto di espatriare. Me ne vado nella Spagna del 22% di disoccupazione, a quanto si dice. Eppure sono felice, perché so che lì esiste ancora qualcosa che da queste parti diventa sempre più raro: un *reale* dibattito pubblico tra parti che *sanno* di cosa stanno parlando. Un dibattito dovrebbe aiutare a fare passi in avanti nelle singole questioni, anziché girare in circolo, attorno a classi politiche e dirigenti che ci prendono per i fondelli pur di mantenere il loro status (economico) – e far guadagnare un bel po’ di quattrini in pubblicità sulle disgrazie altrui, inscenando una farsa.

    Ciò detto, ti ringrazio per essere passato sul sito a salutare.
    Continuo a seguirti.

    Un sorriso,
    Andrea

    P.S.: Lele, veramente fastidioso il tuo intervento all’interno di questa discussione, cosa che fa di te un persona “fuori tema”, più che un brillante lettore. (Inoltre, l’italiano è fatto anche di punteggiatura.)

  4. @Andrea: Infatti è proprio questa la cosa che mi spaventa. Quante altre cose vengono censurate? Non si parla più ad esempio di San Fratello o dello smottamento in Sicilia e via dicendo. Eventi relegati nel dimenticatoio, come se non fossero mai accaduti o, peggio, come se fossero stati risolti. “Zone rosse, zone verdi, zone blu, usiamo pure i colori per disorientare gli italiani, tanto si meritano questo e altro”, ecco cosa pensa il Potere Superiore, come ama definirsi.

    @Valberici: Hai ragione, scemo io che rispondo. Mi illudo ancora che ci sia qualcuno interessato al dibattito; invece la moda del momento è la crocifissione.

  5. Ho seguito parte della trasmissione, ieri sera. Come hai detto tu, meglio stendere un velo pietoso su quello che si vuole far credere. Meno male che la verità trapela sempre, in un modo o nell’altro. E fa riflettere.

  6. da cittadina dell’Aquila sono più che daccordo, solo noi riusciamo veramente a capire la difficoltà in cui si trova la nostra città, noi che lo viviamo giorno per giorno sulla nostra pelle!!! Bravo Luca!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.