L’Arte Immortale

buffyOggi ho visto su youtube la Buffy Reunion PaleyFest che si è tenuta nel 2008. Sono otto video, il primo è qui (sulla destra, nel menù, sono linkati gli altri sette). Al di là delle domande e dei simpatici aneddoti “dietro le quinte”, la cosa che è stata ribadita più volte riguarda il successo della serie. Quando è andata in onda, per sette stagioni, Buffy The Vampire Slayer ha avuto buoni ascolti per un canale piccolo come la Warner Bros (dai 3 ai 5 milioni di spettatori), ma bruscolini rispetto ai grandi network (cifre che vanno dai 9 ai 25 milioni).

Eppure Buffy è diventata una serie cult, ancor più di Lost se possibile. Una serie che pur avendo un budget limitato, ha sperimentato in mille modi diversi, toccando picchi qualitativi che oggi ci sogniamo. Tralasciando la superba recitazione dei personaggi, ciò che colpisce sono i dialoghi, come ho detto più volte.

Ma cosa c’entra questo con l’Arte? Ora ci arrivo.

Prendiamo Bram Stoker. Il suo Dracula in origine è stato snobbato. Un tipo di letteratura poco interessante, di serieb. “Mostri, vampiri, magia, che schifo!” avrà pensato il lettore dell’epoca. Lo stesso Wilde, che col suo Dorian Gray superò in vendite, in quello stesso periodo, Dracula, venne relegato in un cantuccio. Tenuto in considerazione più per la sua visione del mondo che per la sua scrittura, ignorato dai critici ma osannato dai lettori.

Cosa hanno in comune Stoker e Wilde? Sono divenuti entrambi due icone letterarie. Peccato che siano dovuti trascorrere quasi due secoli!

Ma parliamo di pittura allora. Van Gogh oggi è considerato uno dei più grandi artisti dell’ottocento, ma in vita nacque e morì povero. Di casi simili ce ne sono a decine se non a centinaia. In ambito musicale, teatrale, cinematografico, letterario. Cosa accomuna tutti questi artisti?

La visione del mondo. Il saper anticipare i tempi. Anticiparli talmente tanto da non poter essere apprezzati appieno, se non da anime affini. Stessa cosa è accaduta con Buffy, sebbene rappresenti una minuscola parte di un universo immenso. Una serie cult che durante la messa in onda veniva quasi derisa. Ora invece? A quasi otto anni dalla sua conclusione, ecco che spuntano fuori film e telefilm simili. Quasi identici ad essere onesti.

Un caso? Direi di no. Joss Whedon è riuscito ad anticipare i tempi, a prevedere i gusti del pubblico, come tutti gli artisti. Cosa vi fa capire questo? Che chi ha da subito un successo strepitoso – e per strepitoso intendo: uno scrittore da tre miliardi di copie vendute, un film da tre miliardi di dollari incassati, un pittore straricco – non sempre diventa immortale. Perché non fa altro che assecondare il pubblico, si limita a dare loro ciò che cercano. Forse ha una visione dei tempi futuri, forse ha solo deciso di attendere prima di sperimentare, ma non è onesto.

La bravura è nell’insuccesso, l’ipocrisia nel successo. W Buffy comunque!

16 Comments

  1. Sì Melmoth, sicuramente gli autori che ho citato sono dovuti scendere a compromessi, per motivi diversi. Per quanto riguarda “Dracula”, Stoker ha cominciato con il reinventare la figura storica di Vlad, ma ha poi dovuto inserire elementi che potessero “agganciare” il grande pubblico. C’è riuscito, anche se il pieno successo l’ha raggiunto anni dopo.

    Anche per Whedon vale lo stesso ragionamento. Il suo compromesso è stato quello di inserire i “mostri della settimana”, episodi autoconclusivi che potessero essere seguiti da tutti. La genialità sta nell’aver creato, tra le tante cose, anche un linguaggio fresco, pop, che è stato poi preso ad esempio da altri sceneggiatori. Lasciando perdere l’adattamento italiano che è osceno, in originale Buffy è una serie più che brillante. Solamente dopo la quinta stagione Whedon ha avuto carta bianca, spingendo nella direzione che voleva lui. Per questo la sesta e la settima stagione sono le mie preferite, quelle in cui si indagano gli aspetti oscuri della mitologia evitando le mosse “acchiappa pubblico”.

    Lynch, Lovecraft etc, secondo me sono mosche bianche. Non credo che non ci siano artisti innovativi e apprezzati, solo che si contano sulle punte delle dita (di una mano monca). L’80% delle serie e dei romanzi che oggi hanno un grandissimo successo, non sono che copie di copie di copie di copie di produzioni precedenti. E’ un dato di fatto temo :/

  2. Buffy è stato veramente un colpo di genio di Whedon che è cresciuto insieme a lui, dalla prima serie, la più acerba, fino alla maturità della quinta e sesta serie, forse una delle stagioni di telefilm più umane che abbia mai visto. In italiano su pere molto dei dialoghi scoppientati e geniali. Ma che importa, merita a prescindere. In questi giorni mi sono guardata tutte le 15 puntare di Firefly, sempre di Wgedon ed è un peccato che la serie sia stta cancellata subito. il film Serenity la chiude degnamente ma meritava di più I dialoghi e i personaggi sono notevoli, forse l’unico errore è stato renderla un pò troppo western in diversi episodi di quella che doveva essere una prima stagione….che sia stato questo a tranciale le gambe?
    Non ho ancora visto l’ultimo prodotto di Whedon, Dollhouse, ma so che anche questo telefilm è durato solo due stagioni, o sbaglio? Merita?

  3. Ciao Weirde!
    Sì, Dollhouse purtroppo è durato solo due stagioni. Ma che stagioni! La prima è molto introduttiva, forse lenta, ma geniale. Nella seconda c’è invece una brusca accelerazione, cosa assai positiva. La Fox ha infatti comunicato a Whedon la cancellazione della serie mesi prima, dandogli il tempo di trovare un epilogo soddisfacente. E c’è riuscito alla grande. Per le puntate ti consiglio di cercare con attenzione online. Ce ne sono due mai andate in onda: una puntata pilota alternativa (una specie di easter egg) e Epitaph One. Ecco, quest’ultima – che ti ricordo, non è MAI andata in onda – è legata alla Series Finale, dal titolo Epitaph Two.
    Che dire quindi? Corri a recuperarla! =D

  4. sono daccordissimo con te io sono una fan sfegatata di Buffy The Vampire slayer, ho gestito anche un sito su questa serie. W Buffy
    P.S. il personaggio di Spike era il mio preferito in assoluto sarcastico e letale

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