“Essere in debito con un pazzo criminale è una di quelle cose che succedono soltanto ad Anita Blake. Per questo la cacciatrice di vampiri non può sottrarsi al richiamo del dovere quando Edward – l’ambiguo sicario con cui lei ha più volte avuto modo di “collaborare” – chiede il suo aiuto per indagare su un’inquietante serie di omicidi nel New Mexico. Perciò Anita vola ad Albuquerque, dove un sadico assassino ha la singolare abitudine di togliere completamente la pelle alle proprie vittime oppure di tagliarle in piccoli pezzi. Nuova città, nuovi delitti, nuovi vampiri: l’arrivo di una “straniera” non è infatti ben visto da Itzpapalotl, la Master locale, né dai suoi servi umani, che cercano subdolamente di ostacolare le indagini. Anche perché esiste un legame profondo e oscuro tra il killer, le vittime e la congrega di vampiri e licantropi di Albuquerque: un legame che, per il momento, si nasconde in una tomba inviolata da secoli, ma che è pronto a risorgere e a scatenare l’inferno. Soprattutto se Anita cadrà nella trappola e diventerà l’ultimo e più importante “dono” a un essere che sta accumulando un potere spaventoso.”
Ultimamente i vampiri vanno molto di moda. Creature belle e dannate, che lottano con la loro natura e sarebbero disposti a sacrificare la loro immortalità in cambio di un giorno trascorso come umani. Traduzione: emerita scemata. Se fossi un vampiro penserei a tutto meno che al suicidio. Me la spasserei, forte di un’energia sovrannaturale e di una bellezza perpetua. Perché adoro i romanzi di Anne Rice e Laurell Hamilton, anche se sono serie completamente diverse? Perché in ognuna di esse viene mostrato anche altro. La Rice si concentra sulla noia dei secoli, su quanto sia frustrante poter vedere senza mai toccare; la Hamilton invece, manco a dirlo, è più grottesca. I vampiri sono seduttori, spesso animali, fieri del loro status. Come nel ciclo di “Sookie Stackhouse” (che ricordo, è successivo ai libri di cui parlo) i vampiri si sono rivelati. Hanno dei sostenitori ma anche dei detrattori; dei nemici naturali (licantropi) e una propria organizzazione (il consiglio). E poi c’è il sesso. Jean-Claude ne è l’emblema. Il sesso è la sua forza, se ne nutre alla stregua del sangue. Tuttavia gli eccessi non sono mai gratuiti – fin qui almeno – ma sempre funzionali allo svolgersi degli eventi.
Prendiamo Anita ad esempio. Negromante, Risvegliante, Lupa e membro di un triumvirato che non ha cercato ma che le è stato imposto dagli eventi. Femminista fino al midollo, è una sterminatrice legalmente autorizzata ad uccidere vampiri. Ma, manco a farlo apposta, si innamora di uno di loro (anche se non è proprio amore, quanto attrazione). Però c’è anche Richard, un lupo mannaro tormentato e affascinante. Lui è l’opposto di Jean-Claude, non ha mai secondi fini e preferisce l’onestà alle menzogne. Il ragazzo ideale, se non fosse che Anita ama complicarsi la vita.
Be’, in “Butterfly”, sia Jean-Claude che Richard sono assenti. C’è solo Edward, il sicario amico di Anita comparso anche nei precedenti romanzi. Di lui si sa poco, se non che uccide a pagamento e senza rimorsi; nutre un profondo rispetto per la Sterminatrice e il suo sogno più grande è quello di duellare con lei, scoprire chi è il migliore. Preparatevi quindi a restare di stucco: Edward padre di famiglia. Edward ha una vita nascosta che nessuno può immaginare. Chiede aiuto ad Anita per risolvere una serie di brutali omicidi e, manco a dirlo, la nostra Sterminatrice accetta. E’ in debito con lui dopotutto, avendogli ucciso un partner nel romanzo passato! Ma neanche questa volta ha fortuna, dal momento che i due nuovi “colleghi” della Morte sono abbastanza eccentrici: un indiano affascinante e un maniaco stupratore. Niente che Anita non possa gestire, ma più di una volta rischierà di perdere il controllo. Specie se c’è di mezzo una master locale che ama farsi chiamare “Dea” e uccidere i vampiri in visita… assieme ai loro servi umani.
Non dico niente sulla storia perché non voglio rovinare la lettura a nessuno; stilisticamente però Laurell Hamilton qui si supera. Al di là delle chilometriche descrizioni di armi e coltelli, qui il solo “limite” è sempre lo stesso: la descrizione perfettina dei personaggi, da manuale. Ogni new entry viene descritta da capo a piedi, con tanto di taglia di reggiseno se donna o di mutande se uomo. C’è però da dire che la caratterizzazione è impeccabile, come in tutti i libri passati.
Una lettura emozionante quindi, ma non proprio leggera. I romanzi leggeri sono quelli che non fanno riflettere e che tengono impegnati per un paio d’ore (mi viene in mente il filone Chick Lit); questo “Butterfly” invece, tratta temi interessanti. Temi che, volente o nolente, tutti noi affrontiamo almeno una volta nella vita. Senza vampiri, licantropi e maniaci sessuali però… se siamo fortunati!
Voto: 8/10
Concordo con la rece. 🙂
Aggiungo solo che ho una leggera preferenza per la Rice 😉
Anch’io 😛
“Leggerissima”, eh!
ho letto la Rice e della Hamilton seguo la saga delle fate :S
sinceramente mi hanno detto di evitare la saga di Anita e in caso
di prendere solo il primo libro ma conoscendomi evito -.-””
altrimenti finirei per prendere anche questa e di saghe stralunghe ne
seguo già troppe!
L’altra serie della Hamilton mi ispira moltissimo! Solo che, proprio come te, non vorrei cominciare l’ennesima saga! Se non sbaglio però sono solo sei volumi. Di Anita qui in Italia ne sono usciti 9 e altri 5/6 inediti… li voglio!
Carissimo (in tutti i sensi) Luca, sono arrivato alla conclusione ke seguire il tuo blog nn è x niente salutare; x il mio portafoglio almeno 😉
Tu continui a presentarci tutte queste bellissime saghe ke io nn conosco e mi fai venire voglia di lanciarmi all’assalto selvaggio delle librerie. Ho nella testa le vocine dei libri da te consigliati ke mi sussurrano ‘Prendimi Iri, ti sto aspettando, sono il tuo tessssssssssoro’ (XD è questo caldo-umido insopportabile ke mi fa sclerare… no sono pazzo di mio) Per adesso xò mi devo dare davvero una calmata, ho una pilona di libri da leggere quindi prima devo smaltire quelli (stra sgrunt! Sono andato a ritirare la trilogia di Matie Carranza e la commessa mi ha candidamente annunciato che ‘…sono arrivati i 2 libri conclusivi, ma x il primo ormai dovrò aspettare dopo le vacanze’) Questo Butterfly mi incuriosisce xkè di vampiri nn ho mai letto niente. Cmq prima devo colmare la mia lacuna riguardo Anne Rice, giusto? Continua con le tue segnalazioni ke spakki!!! poi se nn ti crea problemi quando parli di un libro, alla fine potresti mettere il nome dell’editore e il numero di pagine? grazie
Che bello sapere che sono diventato uno “spacciatore di libri” XD
Vedo che alla fine hai preso la trilogia di Maite Carranza! Che sfortuna però che il primo volume non ti è arrivato! E’ forse quello più bello dell’intero ciclo!
Riguardo a “Butterfly” te lo consiglio assolutamente, però ti conviene partire dal primo della serie: “Nodo di Sangue”. E qui c’è la sorpresa! I romanzi di Laurell Hamilton sono tutti editi dalla Nord (prezzo attorno ai 18 euro), però sono stati ristampati anche in edizione tascabile TEA, a 8 euro (e spesso anche a 5 euro, se ci sono gli sconti).
Quindi lanciati subito su questa serie! 😛
veramente i volumi sono 8 e dovrebbe uscirne a breve uno nuovo ma da come dice la Hamilton potrebbe arrivare anche a 12 / 13 volumi >___>””” io spero di no altrimenti potrei spararmi!
Nono, sono nove, li ho ricontati apposta XD
1. Nodo di Sangue
2. Resti Mortali
3. Il Circo dei Dannati
4. Luna Nera
5. Il Ballo della Morte
6. Polvere alla Polvere
7. Dono di Cenere
8. Blue Moon
9. Butterfly
*__*
Grazie x la segnalazione!
Anke se così d’istinto Anne Rice, da come ne hai parlato, mi affascina un po’ di + (ma in realtà nn conosco nessuna delle 2)
Si, confermo, sei uno spacciatore di libri. Guarda ke ho preso anke Chocolat e Uomini ke odiano le donne XD hai mai pensato a quanti soldi muovi con le tue segnalazioni? Se fossi in te kiederei pagamenti a cottimo agli editori dei libri di cui fai la recensione
x Maite Carranza ke pizza!!!! e poi, sempre in quella libreria, avevo kiesto La vale degli eroi di Jonathan Stroud, la commessa mi dice ke nn c’è, e invece io lo trovo in bella vista sullo scaffale.
Adesso sto leggendo Il pianista di W. Szpilman, è straziante ma bellissimo
Ora che ci penso non sarebbe male! Potrei chiedere una percentuale come pierre freelance XD
Comunque sì, Anne Rice devi assolutamente leggerla. Prova col primo romanzo, male che vada potrai dire “io c’ho provato!”