Ancora un’altra delle passate recensioni:
Vorrei iniziare questa recensione in maniera diversa dal solito. Anziché passare al riassunto della storia, ecco una piccola considerazione: qual è la più grande paura di chi scrive? Secondo il mio modesto parere è quella di scoprire che qualcuno ha già scritto un romanzo simile a quello che si sta scrivendo. Immaginate quindi la mia faccia quando leggendo le prime pagine di “Prodigium” mi sono imbattuto in quattro personaggi con un dono particolare e una profezia di fondo. Qualcuno dirà “sono luoghi comuni del fantasy”, e io non posso che confermare. Fortunatamente infatti, già dopo le prime venti pagine, Francesco Falconi mi spiazza, procede in maniera completamente diversa da come avevo immaginato, facendomi quindi tirare un bel sospiro di sollievo.
Che dire? Credo sia inutile sottolineare il fatto che questo romanzo mi sia piaciuto, e molto anche, non solo perché rispetta quelli che sono i miei gusti personali, ma anche perché rientra a pieno titolo nell’urban fantasy, sottogenere fantastico che apprezzo particolarmente. Le vicende dei quattro protagonisti, Alyssa, Dafne, Ryan e Kaleb, hanno come sfondo una metropoli, Synapsis, un’isola, Eterium e un istituto, Theorica. Si nota come sempre la cura dello scrittore per l’ambientazione, studiata in ogni singolo dettaglio, funzionale non solo a far procedere la storia, ma anche a coinvolgere il lettore (in particolar modo quello meno avvezzo al genere). Sì, perché questo romanzo non ha niente a che vedere con la precedente saga di Francesco Falconi, Estasia; non parlo semplicemente del diverso target di riferimento (Prodigium è indirizzato ad adulti e ragazzi, youngadults se proprio vogliamo essere metropolitan) ma principalmente dello stile. Asciutto, privo di orpelli, diretto, cadenzato ma soprattutto enfatico. L’azione viene scandita con precisione, le linee narrative si intrecciano in maniera fluida, senza apparire artefatte. E dire che c’era il rischio di sembrare un po’ macchinosi, specie con così tanti personaggi. Ovviamente Francesco Falconi non ci risparmia qualche bel massacro sul finire, ma glielo perdono volentieri viste le piacevoli ore di lettura che mi ha fatto trascorrere. Caso eccezionale, andrò nel dettaglio:
PERSONAGGI
Ogni personaggio ha una sua precisa caratterizzazione di base: Alyssa la forte, Dafne la debole, Kaleb il preciso che ha paura a staccarsi dai suoi libri, Ryan l’estroverso e amicone che cerca sempre di agire con cognizione di causa. Inutile dire che andando avanti i personaggi si evolvono, mostrano sfaccettature intuibili forse all’inizio, ma evidenti in particolar modo sul finire: Alyssa la debole, Dafne la forte, Kaleb l’istintivo, Ryan il sensibile. Un ribaltamento dei ruoli se vogliamo, una delle tante cose che hanno in comune i quattro Prodigium. Ma ciò che più mi ha sopreso è stata la caratterizzazione dei comprimari, sebbene siano davvero molti: ho adorato Naeel, maliziosa/psicotica/ambiziosa/egocentrica, il Gran Duca, un debole sottomesso che si sforza di celare la sua mancanza di forza, Sarnésh, il mio preferito, dal passato inimmaginabile e dotato di una verve unica, Arden, perfido nemico di Alyssa prima e amato e fedele compagno poi, i tutori, Hugo soprattutto… la Magistra invece l’ho odiata, senza un motivo particolare. Perché mi andava. Ci terrei a sottolineare, visto che alcuni lo fanno spesso, che ognuno dei quattro ragazzi ha una “voce” diversa; è intuibile quando parla Alyssa, quando parla Dafne o Sarnésh. Una delle tante cose rare che stento a trovare di solito nei romanzi che leggo.
STORIA
64 ragazzi sono stati scelti per entrare a far parte di Theorica, l’istituto più prestigioso di Synapsis. Hanno in comune doti eccezionali, uniche e la volontà di dimostrare qualcosa, di vincere il premio in palio. Dovranno trascorrere sei mesi sull’isola di Eterium, superare le prove e “sconfiggere” i loro avversari. Divisi in gruppi di quattro persone, è così che si intrecciano i destini di Alyssa, che sa muoversi alla velocità della luce e manifestare il potere del fuoco, di Ryan, che sta tramutarsi in qualunque animale, Kaleb, il mago e Dafne, che è in grado di spostare gli oggetti con la forza della mente. Sono nati tutti il primo gennaio, hanno tutti un simbolo sul corpo che credevano una semplice voglia e un destino cui adempiere. Sullo sfondo la Profezia della Laude Elementale, la congrega dei sommersi con i suoi loschi piani, i sepolti Pilastri di Silicio e un burattinaio particolare…
STILE
Finalmente un bel passo avanti. Se tra Estasia1 ed Estasia2 c’erano due passi di distanza, tra Estasia2 e Prodigium c’è un baratro. Francesco Falconi non si perde in inutili descrizioni, che alla lunga potrebbero ammorbare il lettore, ma è diretto, spedito, enfatico, come dicevo prima. A mano a mano che la storia viene vista con gli occhi dei vari personaggi, non si può fare a meno di immedesimarsi, di provare le loro stesse paure, le loro stesse ansie, il loro stesso odio. I loro sogni. Perché di sogni parla Prodigium, di quanto siano difficili da realizzare e di quanto bisogna lottare per afferrarli, nonostante il passato, nonostante le tante difficoltà che sbarrano il cammino.
Voto: 8/10
E’ in wishlist, entro fine anno lo prenderò.
Davvero interessante!! =D
ok, se con La Scacchiera Nera avevo qualche dubbio, con Prodigium sono scomparsi. Ma si trova in libreria o è uno di quei libri “lo-mandi-a-ritirare-e-arriva-fra-3-anni”???
Nelle grandi librerie lo trovi di sicuro, altrimenti puoi sempre ordinarlo online 😉
http://www.ibs.it/code/9788895313061/falconi-francesco/figli-degli-elementi
Grazie
Ordinato Online. Ora non faccio altro che aspettare che arrivi il postino e nel frattempo leggo recenzioni tutte uguali sullo stesso libro. Questa si chiama agonia di una fanatica di libri. -.-
Io ultimamente devo tenermi lontano anni luce dalle librerie. Ho cinque/sei romanzi sul comodino ma ogni volta ne scopro uno nuovo e non posso fare a meno di comprarlo!
Beato te! Io invece adesso sono a corto di libri. Dopo questo (arriva entro 48 ore, evvai!!) non so che libro prendere… bah