Mi sono giunte tantissime segnalazioni in merito ad una certa recensione. Pare sia incompleta, che si fermi alle prime 150 pagine (o erano 140?). Io non l’ho ancora letta e penso che aspetterò qualche giorno ancora. Ho altri problemi al momento, un “pochino” più importanti. Non che una recensione non sia importante, so bene che avendo pubblicato un romanzo sono tenuto a rispondere di determinate scelte. Quindi è un rimandare e basta.
Non amo fare polemiche. Prenderò atto delle critiche per migliorare e andrò avanti per la mia strada. Ma già so che le suddette critiche saranno condite di insulti e prese in giro (rivolte a me, nella più fortunata delle ipotesi o ad altri nella peggiore). Pazienza, che posso dire di più? Sempre nelle segnalazioni si fa riferimento alla presenza di una mappa “striminzita”, priva di dettagli. Solo a questo mi sento di rispondere ora, perché la colpa è solo ed esclusivamente mia. All’inizio la mappa non sarebbe dovuta comparire, perché fondamentale solo nei successivi volumi. Il romanzo è uscito a fine aprile, la decisione di inserirla è stata presa ai primi del mese. Purtroppo ho avuto problemi personali in quel periodo e sono riuscito ad inviare la mappa solamente pochi giorni prima dell’uscita, con la conseguente decisione di ritoccarla appena al computer.
Detto questo, vi auguro buona lettura.
Nono, immigrato secondo la tradizione inglese. =)
Non voglio andare a parare da nessuna parte, al nulla rispondo col nulla. Se vuoi risposte concrete basta andare alla discussione più recente =)
> Arturo, neanche Shakespeare uscirebbe illeso da certe recensioni. =)
Certo, scrive cose senza senso. 🙂
In effetti compiango un po’ la gamberetta, legge i libri come dissezionerebbe una rana…. e forse con lo stesso piacere.
Premetto che sono anche io un lettore del forum di Gamberetta (anche se sembra un po’ come dichiarare la parte dello schieramento a cui si appartiene). Sono dopo, una lunga lettura, sono riuscito a venire a capo della mole di commenti che si sono accumulati in questo post e, dopo aver fatto un giro nel il resto del blog, ho deciso di lasciarne uno anche io.
Mi gira la testa per la quantità di cose che vorrei dire, quindi riassumerò il più possibile, sperando che poi qualcuno abbia voglia di leggere il temino che ne verrà fuori.
Naturalmente ho letto la recensione della gamberetta e mi è piaciuta, un pò meno della altre, ma mi è piaciuta, ma a questo ritorno dopo.
Voi difendete libro con varie argomentazioni:
Gamberetta ha letto solo le prime 150 pagine? ok ma checcazzo me ne frega? Capisco che ognuno abbia il suo metodo per capire se un libro gli piace o no e lo rispetto, ma un libro che abbia dei difetti di struttura come quelli evidenziati dalla gamberetta non meriterebbe di essere pubblicato. Come molti altri libri italiani è un insulto al lettore, lettore che paga per tutte le pagine del libro e non per quelle a partire dalla 151. Insulto perche se io devo pubblicare un libro: lo rileggo, lo riscrivo e poi lo leggo ancora e lo riscrivo un’ultima volta perche non fa mai male. Se dopo questo le prime 150 pagine sono ancora la merda che ha recensito gamberetta vuol dire che NON SO SCRIVERE e a questo punto posso darmi ad una qualsiasi altra carriera. Il dilemma è se tu Luca abbia o no fatto tutto questo… Come scrittore esordiente è un tuo OBBLIGO. Magari qualche scrittore di best seller navigato si potrà permettere di dedicare un po’ meno tempo a questa fase (non lo consiglierei neanche a lui), ma tu no. Se invece non hai fatto tutto questo vuol dire che il tuo desiderio di vedere il tuo nome stampato in bei caratteri sulla copertina di un libro rilegato è passato in primo piano rispetto al desiderio di sfornare un libro che richiudesse in se tutta la tua passione per la letteratura che trapela dai tuoi commenti. E qui non sono affatto ironico, credo veramente che tu ami i libri ma non tutti i buoni lettori sono anche buoni scrittori.
Oltretutto sembra che tu riconosca queste tue mancanze da come ne discuti con gli altri avventori del forum… Ma allora?!? Perchè hai pubblicato il libro se era ancora acerbo? Questa è, naturalmente, una domanda retorica, perchè l’unico motivo per cui saresti giustificato è lo stesso che giustifica alcune puttane, la fame. Se prima di scrivere il silenzio di lenth stavi morendo di fame allora mi scuso con te.
Purtroppo tutto questo porta ad un discorso più ampio, e cioè perché vengano pubblicate tali schifezze. Gamberetta ne ha discusso più volte nel suo blog, ma la risposta più semplice è perchè vengono lette. Non è che questo significhi poi molto dato che gran parte della popolazione terrestre guarda la televisione nonostante lo schifo che passano. Con questa associazione di fatti intendo farti capire Luca che il tuo libro fa parte della spazzatura della letteratura e come i programmi idioti rovinano la televisione tu concorri a rovinare il mercato dei libri.
Un altra argomentazione viene quindi fuori: la gamberetta insulta gli scrittori. Che i suoi insulti siano o meno pesanti non ha importanza, è un dato di fatto che spesso lei sul suo blog (come ho fatto anche io in questo post) abbia espresso giudizi negativi che sono al limite della diffamazione. Ma escludendo l’ovvio fatto che comunque è il suo blog e lei ci può scrivere quello che vuole, c’è un altro dato, e cioè, le sue recensioni toccano il punto. Da esse trapela la sua voglia di fare (anche se questo fare deve essere criticare i libri che rovinano il mercato), sono scritte bene (da quello che ho visto, meglio del tuo libro), documentate ottimamente (si fa un gran culo per citare le frasi, le fonti e mettere le immagini) e in generale sempre pertinenti. Infatti le sue recensioni non sono parole campate al vento, come alcune delle recensioni “professionali” che tu hai detto considereresti maggiormente, ma critiche ben strutturate. Ovvio che poi dopo aver recensito tanta merda inizino anche a girarti le palle. Dopo aver sentito cento volte le parole “è un fantasy classico” per giustificare l’ennesima brodaglia di spade e magie tutte uguali, inizi ad odiare gli autori che li scrivono. La gamberetta è quindi quasi una comica che usa una satira (/wikipedia/genere della letteratura e di altre arti caratterizzato dall’attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento /wikipedia/) che invece della politica ha per bersaglio la letteratura, o più precisamente la pessima letteratura. Si sa che nella satira tutto è permesso. Che poi sia inserita dentro una recensione non deve far perdere di vista il significato della stessa, e cioè esprimere un giudizio su un opera analizzandone i contenuti.
Le recensioni della gamberetta come ho accennato all’inizio hanno perso di tono e questo è colpa (ancora una volta) dei libri come il tuo. Scherzare su di una triste realtà è brutto ma dopo un po’ ti stanchi.
Detto questo una nota divertente, non so se ne sei a conoscenza ma la gamberetta è anche scrittrice e editor a tempo perso (cosa che rende assolutamente inopportuni i commenti del tipo “chi non scrive non può criticare”) e girando sul tuo forum ho trovato una chicca eccezionale… la tua recensione ad esbat, di cui lei aveva fatto le segnalazione tempo fa:
http://fantasy.gamberi.org/2009/06/24/esbat/
Hai letto il romanzo? No.
Ti è piaciuta la recensione? Sì.
Pensi che, sulla base della recensione, il romanzo sia spazzatura? Sì.
Buon per te, non posso dirti altro. Ma come tu ti senti insultato, evita di insultare tutti i lettori che lo hanno apprezzato.
Non capisco poi il tuo riferimento ad Esbat. Non può piacermi un romanzo segnalato da Gamberetta? Che poi lo avevo comprato questa estate, ma non credo ti interessi.
Come ho già scritto sul forum di gamberetta, chi reputa il libro di Luca Centi una merda, probabilmente ha bisogno di aprirsi un pochino la mente, caro Fonnessu &co.
E vorrei aggiungere il principio evoluzionistico, valido sempre ed ovunque, secondo cui le cose cambiano. Magari spaventa, ma si cambia.
Si cambia il modo di ascoltare la musica, di dipingere e di scrivere; per un fantasy IO, non ho bisogno per forza di descrizioni.
Se l’Autore ritiene che inserire un dialogo piatto (come lo definisce gamberetta) sia necessario, allora forse serve per davvero.
Forse deve dire o dare qualcosa.
Forse dire cadavere e cadavere morto (va di moda, ormai, sul forum di gamberetta) ha due valenze diverse.
Eccetera eccetera.
ALTRIMENTI (esempi)
Perchè la Piemme ha pubblicato il suo libro?
Perchè, dato che questo libro è una pessima letteratura (cit.), non ne scrivete uno voi allo stesso livello? Magari ci fate i soldi!
Perchè di mestiere non scegliete di fare l’editor?
(In caso fatemi sapere, comprerò i vostri libri)
Eccetera
N.B. Ho deciso di abbassare il livello dei miei post dopo aver scritto sul forum di gamberetta, tanto è fiato sprecato, lo so. Se cercate le mie ragioni, andate , a dare uno sguardo……….ops! troppi puntini di sospensione!! =)
AnotherPointOfView: Prima di tutto benvenuta/o! Guarda, non nascondo che un paio di errori ci sono, ma da qui a condannare l’intero romanzo ce ne passa. Come hai detto, sembra quasi che la Piemme abbia fatto la carità a un mendicante scrittore.
PS: Attenzione ai puntini di sospensione, sono un errore GRAVISSIMO! XD
AnotherPointOfView, io non ho letto il libro di Luca Centi, quindi quello che dirò d’ora in avanti è una semplice costatazione che non è riferita a lui in alcun modo, e che non avevo intenzione di lasciare ma questo tuo intervento mi ha fatto sentire la necessità di dire due parole.
Tecnicamente, in un romanzo fantasy credo che le descrizioni servano a dare un’idea dell’ambiente, dato che tecnicamente ci troviamo in un mondo creato dall’autore e che vorremmo che egli ci presentasse. O perlomeno, perchè mi pare che discutessero di questo, mi desse un’idea di dove sono; lo dico da persona che ha cercato di leggere “Notre Dame” ma ha dovuto rinunciare per via delle lunghe descrizioni della cattedrale e che si accontenta di Dumas che scrive “D’Artagnan entrò nel gabinetto del re” perchè posso immaginarmelo tranquillamente com’è un gabinetto del re.
Sul dialogo non dico nulla, perchè rileggendo la recensione non riesco a identificarlo e rileggere i 188 commenti…no, grazie.
Ultima nota sull’essere pubblicati. Sempre senza coinvolgere Luca Centi, perchè il suo libro non l’ho letto e gli errori segnalati da Gamberetta mi sembrano più segni di una mancata revisione di alcune parti -cosa che non dovrebbe verificarsi in un libro pubblicato, ma non ne parlerò ulteriormente.
La Troisi è stata pubblicata dalla Mondadori. Per dirla cortesemente, non è propriamente genio.
Moccia è stato pubblicato dalla Feltrinelli. Come sopra.
Twilight è famoso a livello mondiale. Sulla Meyer, come sopra, ma con più enfasi perchè ha creato degli swarosky luccicanti.
Pubblicare non è più un motivo per cui dire “Io sono un bravo scrittore”.Può anche essere un motivo.
K, però qui si entra le soggettivo.
A te Moccia, Troisi e Meyer non piacciono. Ok, neppure a me piace Moccia. Ho provato a leggere un suo romanzo, quello d’esordio mi sembra, e sono rimasto sconvolto dalle storie. Troppo zuccherate, da Harmony. Ma è un mio parere. Secondo altri le storie sono interessanti, accattivanti, e io non sono nessuno per contraddirle.
Però ci sono errori obiettivi. Obiettivamente Moccia non sa scrivere in italiano corretto. Obiettivamente Moccia non ha la minima idea di quello che scrive.
E obiettivamente Moccia non è un genio.
La Meyer non ha meno problemi, manca obiettivamente di fantasia e non sa caratterizzare un personaggio. Troppo spesso manca di logica e inserisce elementi a caso. Scrive in maniera passabile ma con troppe ripetizioni – e non ripetizioni tollerabilli, come l’uso del verbo disse.
Ad ogni modo, credo che se esiste il diritto di dire che un libro è bello si debba anche avere il diritto di dire che un libro è brutto.
Il primo romanzo di Moccia mi è parso leggibile. Gli altri non so, ho perso interesse quando ha cominciato a specularci sopra (leggasi: stesse storie, nomi diversi).
Sulla Meyer penso che gran parte della colpa sia dei traduttori. Oltre a lasciare invertiti aggettivo + sostantivo (che in italiano non ha senso) sembra di leggere una traduzione approssimativa, veloce. Sulla ripetizione del verbo “dire” secondo me hai ragione, è fastidiosa. Però Stephen King, in “On Writing”, spiega che “bisogna usare solo il verbo dire, evitare verbi come esclamò, rispose, affermò”. Punti di vista insomma =P